Che cos'è un impianto dentale?
Che cos'è un impianto dentale? Anche questa è una domanda che i pazienti potenzialmente interessati si fanno per capire in che modo possono risolvere un problema e se è questa la soluzione.
Se volessimo rispondere in maniera semplice e diretta potremmo dire che “è una radice artificiale in titanio che sostituisce la radice dei denti che non c'è più”.
Detto questo, rispondiamo ad alcune classiche domande che la maggior parte dei pazienti ci pone al fine di aiutare a capire di cosa parliamo.
Ovviamente per maggiori informazioni in merito è possibile fissare un appuntamento contattando la segreteria dello Studio Rapani.
Quando si può mettere un impianto dentale?
Quando manca un dente, questo può essere sostituito con una protesi mobile, cioè una apparecchiatura di plastica o di metallo con un dente finto che si mette e si toglie dalla bocca, oppure con una protesi fissa, un apparecchio che costringe alla limatura dei denti vicini per potere essere realizzata.
Una soluzione che spesso il dentista indica come prima scelta è invece quella di inserire una radice artificiale e sopra di essa un dente finto in metallo e ceramica.
L'inserimento di un impianto dentale è un intervento doloroso?
Durante l’intervento il paziente non avrà alcun dolore. Potrà accusare dolore dopo l’intervento, specie se l’impianto è stato associato all'aggiunta di osso sintetico o ad altre manovre, per aumentare l’osso dove è stato inserito l’impianto. Per alcuni giorni potrà anche manifestare gonfiore o un livido nella zona di intervento.
L' intervento per l'installazione dell'impianto dentale è sempre uguale?
No, dipende dallo spessore osseo, dalla quantità di osso disponibile, dalla possibilità di mettere subito un dente finto subito o di dover aspettare alcuni mesi.
Che garanzia ho che tutto vada bene?
Nessuno potrà garantire la riuscita di un intervento chirurgico al 100%.
In genere la percentuale di successo è attorno al 97-98% se l’osso è di buona qualità, se non si fuma, se si ha una igiene orale perfetta, se non si hanno malattie o stati di difesa organica diminuiti o alcune malattie generali (quali ad esempio, il diabete non corretto possono essere un fattore di rischio elevato).
Se l’impianto viene perso nei primi tre anni verrà riposizionato gratuitamente. Se verrà perso nei 2 anni successivi verrà sostituito con una partecipazione del 30% della spesa. Questo solo se vengono effettuate le visite di controllo semestrali.
Negli ultimi tre anni abbiamo perso circa il 2% degli impianti a seconda della difficoltà chirurgica incontrata e del tipo di impianto utilzzato. La nostra metodica di implantologia multitipla è determinata dal tipo di osso di intervento e di protesi, per cui disponiamo di almeno 200 impianti di tipo e marche diverse, da utilizzare caso per caso.
La percentuale di insuccesso aumenta con la difficoltà della chirurgia e della risposta biologica del paziente.
Come faccio a sapere se sono un paziente ideale per gli impianti?
Il paziente deve rispettare le seguenti caratteristiche:
- non deve essere un fumatore;
- non ha una malattia parodontale non curata;
- deve avere una perfetta igiene orale;
- deve sottoporsi ai controlli stabiliti dall’operatore e igiene ogni sei mesi;
- non deve essere in cura con psicofarmaci o immunosoppressori;
- non deve presentare una malattia che indebolisca le difese immunitarie;
- non dove essere diabetico non compensato;
- se l'osso non è sufficiente in qualità e quantità il paziente dovrà sottoporsi ad ulteriori terapie per aumentarlo;
- nella valutazione iniziale sulla situazione di igiene orale bisogna avere un punteggio non superiore a 2 nel test psr.
Come migliorerà l'estetica dopo aver messo un impianto dentale?
Non sempre si ha una estetica perfetta attraverso l'installazione di un impianto dentale. A volte si rendono necessari interventi aggiuntivi per raggiungere risultati soddisfacenti. Anche se potrebbe capitare, a seconda dei casi, di non poter raggiungere una corretta estetica, dato che esistono fattori di rischio estetici, che verranno valutati durante la visita e il paziente sarà immediatamente informato.
Quali potrebbero essere le eventuali complicanze dell'intervento?
Oltre alle normali conseguenze di un trattamento chirurgico, quali lieve sanguinamento, edema, ematoma, dolore, le complicanze più serie sono quelle relative all’infezione. Questa è spesso correlata con i fattori di rischio per cui i trattamenti preoperatori e l’igiene orale, assieme alla cessazione del fumo sono necessari.
L'insorgenza di una sinusite o di lesioni nervose sono rarissime ma a volte possono verificarsi. Nello studio preoperatorio verranno eseguiti o fatti eseguire esami radiologici per evitare tali problemi comunque rari e possibili solo in carenza di osso.
Altre complicanze posso verificarsi molto raramente e sono rappresentate dal dislocamento dell’impianto nel seno mascellare, ascessi da materiale di innesto, lesioni nervose a carico del labbro inferiore. Per evitare tali problematiche o ridurre il rischio vi saranno prescritte terapie mediche preoperatorie, indagini diagnostiche preoperatorie ed anche durante l'intervento chirurgico.
Quanto dura un impianto dentale?
Ci sono rari casi (3%) in cui gli impianti vengono persi senza alcun motivo apparente. In questa eventualità potranno essere rimessi dopo alcuni mesi, osso permettendo. Anche gli impianti possono ammalarsi per le stesse cause della malattia parodontale. Una malattia parodontale non controllata porta alla perdita di denti ed anche degli impianti, mentre se la si tiene sotto controllo permette di avere una percentuali di successo paragonabile agli impianti installati in una bocca sana.
Si stima comunque (e questo non lo dice nessuno) che circa il 15% degli impianti sono persi dopo 15 anni, mentre il 10% delle protesi vengono sostituite a 10 anni. Se il paziente fuma, ha una malattia parodontale non trattata o se le difese dell'organismo hanno una diminuzione, è possibile perdere precocemente gli impianti.
La presenza di una lieve infiammazione attorno agli impianti è riscontrabile anche nel 50% dei pazienti (mucosite). Se non trattata con igiene orale questa potrebbe portare ad una perimplantite ed alla perdita dell’impianto. In questi casi potrebbe essere proposto un intervento aggiuntivo per rinforzare la gengiva attorno all’impianto o per migliorare l'estetica.
In alcuni rari casi (cluster=gruppi) è stata registrata una perdita di impianti senza alcun motivo. In pazienti fumatori ed affetti dalla malattia parodontale la frequenza di perdita di osso avviene intorno al settimo anno dall'installazione.
Si possono installare impianto e protesi nella stessa seduta?
In alcuni casi sì e sarà proprio lo staff medico a proporlo al paziente. Esiste comunque un margine di rischio maggiore degli impianti posizionati in modo standard. In questi casi la protesi potrà essere applicata immediatamente alla fine dell’intervento o dopo uno o due giorni. Dovrete essere molto attenti alla masticazione nei sei mesi successivi in caso di protesi applicate subito dopo l’implantologia.
Come si può migliorare la percentuale di successo?
La prima cosa che potrebbe fare il paziente è quella di controllare i fattori di rischio. Smettere di fumare potrebbe migliorare drasticamente la situazione orale ed i risultati del trattamento.
La maggior parte dei pazienti sono convinti di pulire bene i denti ma in realtà spesso non sa come deve fare. Attraverso l'igienista spiegheremo al paziente come deve comportarsi a casa.
Come bisogna pulire gli impianti dentali a casa?
Dopo aver spazzolato i denti come d'abitudine e risciaquati per bene, si mastica una pastiglia rivelatrice di placca (reperibile in farmacia) e guardandosi allo specchio, si vedranno delle zone colorate che sono i batteri.
Rispazzolare di nuovo e ripetere fino a quando le macchie colorate non saranno più visibili. Seguire poi le istruzioni di spazzolamento adeguate, l’uso del filo inerdentale e dello spazzolino ed utilizzare i colluttori e/o antibiotici consigliati o i loro farmaco-equivalenti. Si ricorda di portare uno spazzolino quando si mangia fuori casa e di pulire i denti ogni volta. Questi accorgimenti se eseguiti aiuteranno a far durare di più i vostri impianti dentali.
Che cos'è la terapia perimplantare?
A volte non esistono i presupposti per poter mettere l’impianto in modo routinario. La mancanza di osso in quella sede, la carenza di gengiva, un osso di scarsa qualità ed altre eventualità potrebbero rendere necessarie manovre aggiuntive per rendere possibile il posizionamento dell’impianto, avere una migliore estetica e ottenere un risultato più predicibile.
Le terapie di rigenerazione ossea presentano due problemi principali, come l'impiego di più interventi per un risultato migliore e il verificarsi, a volte, del fallimento di questi interventi per la risoluzione del problema.
Inoltre dopo interventi di chirurgia rigenerativa i pazienti riscontrano in maniera frequente: edema, sanguinamento e dolore rispetto ad altre tipologie di intervento. La percentuale di successo è abbastanza alta (80% per un innesto osseo con osso prelevato dal paziente, un po' di meno con biomateriali e osso di cadavere ed è molto variabile da caso a caso).
Sarà specificato quali insuccessi ed in che percentuale potrebbero presentarsi nel singolo caso.