Il blog dello studio dentistico Rapani

I seni paranasali sono cavità che si trovano all’interno delle ossa del cranio; di questi, il maggiore per morfologia è il seno mascellare anche detto antro di Higmoro. E' situato proprio entro l’osso mascellare, un importante componente nell’anatomia del palato duro.

I seni paranasali svolgono una serie di funzioni importanti per la respirazione: ricoperti di mucosa, essi sono messi in comunicazione con le cavità nasali tramite degli orifizi detti "osti". È attraverso gli osti che il muco, che i seni paranasali producono, passa nelle cavità nasali.

I seni paranasali, inoltre, svolgono l’importante funzione di riscaldare e umidificare l’aria che viene inalata: in questo modo, lo scambio gassoso che ha luogo nei polmoni è più proficuo e meno difficoltoso.

Patologie del seno mascellare

A causa dell’anatomia dei seni paranasali, il seno mascellare può essere affetto da sinusite, la quale può essere di origine dentale oppure di origine non dentale. Quest’ultima, causa la chiusura del canale che mette in comunicazione il seno mascellare con le cavità nasali; la sinusite può avere come sua causa scatenante allergie, ma anche infezioni.

Non è rilevabile tramite radiografia, ma provoca dolori acuti e persistenti. Tramite radiografia può essere rilevata invece la sinusite cronica: in questi casi, infatti, si può osservare un ingrossamento del pavimento del seno mascellare

La sinusite che ha origine dentale è detta odontogena. Essa origina da una infezione del dente o dei denti che sono a contatto con la parte più bassa del seno mascellare; tali denti sono per lo più cariati con interessamento del nervo che risulta morto e infetto. 

Il seno mascellare può essere interessato anche da lesioni cistiche che possono avere origini dentali. Altre cisti possono avere origine per una ritenzione mucosa oppure a causa di infiammazione.

Il seno mascellare può essere anche oggetto di traumi, che solitamente risultano evidenti alle radiografie a causa di una opacizzazione intensa del seno mascellare stesso. Il seno mascellare può essere danneggiato da fratture che interessino l’orbita e può andare incontro a fratture del proprio pavimento durante le estrazioni dentali. Una comunicazione tra seno e cavità orare dopo una estrazione deve essere immediatamente riparata.

Il seno mascellare può anche essere affetto da poliposi (ovvero, la presenza di escrescenze che hanno origine sulle mucose), spesso a causa di infiammazioni. Oppure può essere colpito da tumori benigni e maligni che possono essere individuati grazie a radiografie in grado di mostrare qualsiasi modifica dell’antro.

Il rialzo di seno mascellare: quando e perché

Il rialzo di seno mascellare è un’operazione chirurgica che si rende necessaria qualora si debba disporre di un volume osseo maggiore di quello presente per poter eseguire con successo un impianto dentale.

L’osso che va ad accogliere un impianto infatti, deve presentare uno spessore sufficiente e talvolta non possono essere inseriti a causa di un volume osseo ridotto (spesso perché quando si perde il dente, l’osso che lo accoglieva si atrofizza).

L’osso in questi casi, non assicura quindi un sostegno adeguato all’impianto nella sua lunghezza e nel suo diametro. Si deve quindi procedere al rialzo del seno mascellare, detto anche ‘sinus lift’.

Il rialzo consente di creare un incremento di volume osseo, sufficiente ad ancorare l’impianto, nell’arcata superiore del cavo orale e nello specifico alla cavità nasale che sovrasta la mascella superiore. Tramite dei materiali osteoconduttori, si procede quindi all’aumento dei volumi ossei; in seguito a questo aumento, i seni mascellari vengono spostati in alto (‘rialzati’, appunto)

Metodiche radiografiche

Prima di procedere al rialzo del seno mascellare, le specifiche della situazione devono essere esaminate tramite radiografia. Per approfondimenti, ti rimandiamo ad un post precedente in cui abbiamo descritto come viene eseguita la diagnostica radiologica.

Vi sono diverse metodiche radiografiche, che permettono di ottenere immagini del seno mascellare e sono utili alla valutazione del dell’intervento da eseguire:

  1. Tramite TAC e Cone beam;
  2. Tramite radiografia posteroanteriore, con inclinazione di 15 gradi, o proiezione di Waters;
  3. Tramite radiografia occlusale, inclinata di 60°;
  4. Tramite ortopantomografia.

Attualmente è ritenuta indispensabile una TAC o TAC Cone beam per qualsiasi intervento sul seno mascellare per implantologia.

Tecniche principali: piccolo rialzo e grande rialzo del seno mascellare

Esistono due tecniche principali usate per il rialzo del seno mascellare, da utilizzare a seconda della struttura del seno:

  1. il grande rialzo del seno mascellare;
  2. il piccolo rialzo del seno mascellare.

Il grande rialzo di seno mascellare è la tecnica chirurgica standard, introdotta negli anni ’60, per l’incremento della quantità di osso presente nella zona posteriore del mascellare superiore.

Questa tecnica viene eseguita in condizioni di anestesia locale. Le gengive che si trovano in prossimità della cavità nasale vengono aperte; dopodiché, si rialza la membrana del seno mascellare, in modo da creare spazio per un granulato di osso, di materiale sintetico e biocompatibile. Dopo l’inserzione, si procede a ricucire la fessura.

Qualora l’anatomia del seno non renda possibile il grande rialzo, si applica il piccolo rialzo del seno mascellare (detto anche rialzo con la tecnica di Summers). In questo caso, l’intervento viene eseguito con un accesso per via crestale, tramite l’utilizzo di osteotomi dalla punta concava.

Come dimostrato da una ricerca pubblicata su una rivista internazionale dal nostro studio, è molto importante la valutazione dello spessore della membrana del seno mascellare al fine di un intervento chirugico più sicuro.

British Journal of oral and maxillofacial surgery

Rialzo del seno mascellare: controindicazioni e complicanze

Il rialzo del seno mascellare ha un'alta percentuale di successo, ma una serie di fattori può determinare complicazioni post-operatorie. Possono svilupparsi infezioni per i pazienti a rischio; i pazienti affetti da diabete sono soggetti a una guarigione più lenta, così come i pazienti che hanno un sistema immunitario debole.

È possibile che l’innesto non si sistemi perfettamente nell'osso incrementato e quindi si vada incontro alla recisione di alcuni vasi (con conseguente emorragia) o alla mancata osteointegrazione degli innesti stessi. 

Il rialzo del seno mascellare non è indicato per pazienti affetti da sinusiti acute, neoplasie o cisti. Lesioni a denti nelle prossimità del seno mascellare o all’anatomia del osso mascellare sono altri fattori che escludono la possibilità del rialzo del seno mascellare.

Post-operatorio

Una volta conclusasi la chirurgia, affinché l’intervento abbia pieno successo, è fondamentale che il paziente si attenga alle raccomandazioni del dentista e quindi a determinati comportamenti che favoriscono la guarigione in tempi rapidi e diminuiscono il rischio di possibili complicanze.

Il primo mese, i controlli post-chirurgia avvengono a base settimanale; durante la seconda settimana, si provvede a rimuovere i punti di sutura. Le indicazioni farmacologiche sono da seguire con scrupolo. Lividi e gonfiore nella zona interessata sono nella norma. I punti di sutura non devono essere disturbati in alcun modo, né con le dita, né con la lingua. Se l’incisione dovesse sanguinare, una garza umida deve essere applicata per detergere il sangue, con delicatezza.

Il paziente deve evitare di masticare in corrispondenza della zona operata; vanno evitati, in particolare, i cibi solidi. Per i primi giorni sono da preferirsi cibi freddi e teneri; dopo qualche giorno si può passare a un'alimentazione a cibi più solidi e tiepidi. Per i primi dieci giorni, il paziente deve evitare di fumare, assumere alcol o sostanze calde.

Sono da evitare attività fisiche eccessivamente intense, così come sport acquatici o subacquei.

Il paziente deve evitare di usare il suo solito spazzolino sulla zona operata per almeno 15 giorni che deve essere pulita molto delicatamente con uno spazzolino a setole morbide. È consigliabile utilizzare un collutorio a base di clorexidina, tenendo il liquido in bocca senza sciacquare.